Azienda agricola

Aula Mater

L’Azienda Agricola Aula Mater nasce molti anni fa dalla passione della famiglia Gabrielli.

Ad essere precisi tutto iniziò quando Elio Gino Gabrielli decise di trasferirsi nel 1952 a Medolla (Modena), insieme alla moglie Marta, per avviare una modesta attività agricola. Nel corso degli anni si dedicarono con passione alla loro attività specializzandosi nell’allevamento di bovini da latte, nella coltivazione di cereali e di uve destinate a vino e aceto, vincendo nel 1968 il premio “Spiga d’oro”, istituito dalla Federazione Nazionale Consorzi Agrari, per la miglior produzione di grano tenero in Italia.

Contestualmente, mossi dal calore dell’antica tradizione, avviarono alcune batterie nel sottotetto di un fabbricato in loro possesso, dando così origine a quella che oggi è l’acetaia Aula Mater.

L’Acetaia Aula Mater, situata in località Bosco di Medolla (Modena), è un luogo dove si respira sapienza e storia. L’edificio principale, un vecchio fienile ristrutturato dopo il terremoto del 2012, circondato da una folta vegetazione e da un suggestivo laghetto, è stato progettato, dalla famiglia Gabrielli, per valorizzare i processi di acetificazione secondo conoscenze e parametri ben precisi.

Acetaia

L’acetaia Aula Mater della famiglia Gabrielli è un luogo di tradizione. Mauro Gabrielli, figlio di Elio Gino, ha portato avanti l’azienda di famiglia fino ad oggi, con l’aiuto della moglie Claudia e dei suoi figli, Lorenzo, Francesco e Marco.

Una tradizione secolare dedicata alla produzione di un prodotto di eccellenza, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P.

Ed è seguendo i metodi propri di questo antichissimo processo di produzione, prestando attenzione alla durezza dei legni, gestendo al meglio i mosti e le botti, che la famiglia Gabrielli rinnova questa tradizione.

Un Dono Nobile

L’Aceto Balsamico era considerato un piccolo tesoro, un bene prezioso da custodire all’interno della comunità. Tutti contribuivano a produrlo, dai bambini che pigiavano l’uva alle donne che realizzavano il tessuto ricamato per chiudere le botti.

Le batterie venivano accudite come membri della famiglia, perché abitavano la stessa casa, respiravano la stessa aria. Tanti erano i
momenti legati all’aceto balsamico nella vita familiare: per ogni nuovo nato veniva avviata una batteria, che poi veniva lasciata in eredità ai figli; l’aceto balsamico era la dote che la donna portava al futuro marito, l’omaggio per un amico, un lascito alle generazioni successive.